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Città d'arte e terremoti. Un convegno a Roma sul rischio sismico del patrimonio
Data: 01/11/2015
Esperti a confronto nelle due giornate che l'Accademia dei Lincei dedica al tema della prevenzione e mitigazione del rischio sismico nell'ambito dei BBCC. L'esperienza "sul campo" dell'ISCR nella relazione di Gisella Capponi e nei poster presentati.
Resilienza delle Città d’arte ai terremoti è il titolo del convegno che l’Accademia dei Lincei organizza presso la sua sede il 3 e 4 novembre prossimi. Obiettivo della due-giorni, fitta di interventi di molti dei maggiori esperti italiani (con anche il contributo dello studioso Tom Howe della Southwestern University di Georgetown) è fare il punto sul “seismic hazard assessment” (o SHA) e quali azioni intraprendere per rivedere e migliorare le procedure per la definizione del SHA soprattutto se tale valutazione deve essere applicata al patrimonio culturale.
Due saranno i motivi conduttori del convegno: il problema della previsione e mappatura (pomeriggio del 3 novembre) e il tema della vulnerabilità e mitigazione a cui è dedicata la mattina del 4. I casi di studio di particolare importanza avranno spazio nel pomeriggio della stessa giornata.
L’ISCR può vantare nell’ambito della ricerca e delle azioni in risposta ad eventi calamitosi un’esperienza di oltre settant’anni. L’intervento di Gisella Capponi (Al tempo dei “Tremuoti”, l’attività dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro) ripercorrerà le tappe salienti di questo impegno, che ha portato l’Istituto ad operare nel Friuli dopo il disastroso sisma del 1976, ad Assisi nel 1997, negli Abruzzi nel 2009, fino al terremoto in Emilia del 2012, dove, in collaborazione con l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze, ha dato avvio al centro restauro di Sassuolo, dedicato al recupero del patrimonio colpito. Nel campo della prevenzione dai rischi, fiore all’occhiello dell’Istituto è la Carta del Rischio, sistema informativo territoriale nazionale che ha sviluppato idee già espresse da Giovanni Urbani negli anni ’80.
L’Istituto partecipa anche con l’esposizione di tre poster, ognuno dedicato ad uno specifico tema: la Carta del Rischio (Carlo Cacace e Chiara Donà), il restauro del presepe di Santa Maria del Ponte danneggiato dal sisma abruzzese (Patrizia Miracola e Roberto Ciabattoni), i danni da terremoto con particolare riferimento alle sculture in pietra e in gesso (Antonella Basile, Carlo S. Salerno, Chiara Donà).
L’Accademia del Lincei ha organizzato questo convegno, secondo appuntamento della serie di tre dedicati al rischio delle calamità naturali nelle città d’arte, anche per rispondere alla sollecitazione dell’IAP (già Inter Academy Panel ora Global Network of Science Academies). Il precedente si era tenuto il 4 e 5 novembre 2014 con il titolo Resilienza delle città d’arte alle catastrofi idrogeologiche: successi e insuccessi dell’esperienza italiana. Il prossimo dal titolo The world Academies for Florence, che si terrà nel 2016 (cinquantenario delle alluvioni di Firenze e Venezia), sarà organizzato con IAP e avrà carattere internazionale.
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