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Riconsegna del busto reliquiario di San Giacomo della Marca nel convento di S. Pietro Celestino
Data: 16/05/2023
Insieme al busto saranno restituiti alla comunità di Ripalimosani (CB) due reliquiari a tabella
Domani 17 maggio, l'ICR riporterà nella chiesa del convento di San Pietro Celestino a Ripalimosani (CB) il busto reliquiario raffigurante "San Giacomo della Marca", datato al 1626, e due reliquiari a tabella conservati nello stesso armadio ligneo. Le opere restaurate verranno restituite alla pratica devozionale della comunità.
Le iscrizioni lungo i fianchi della base del busto e sui cartigli posti sul retro dei reliquiari a tabella indicano sia la data di esecuzione, 1626, che la committenza ad opera di Geronimo della famiglia nobiliare dei Riccardo. Nello stesso anno, Giacomo della Marca viene eletto tra i patroni di Napoli.
Il busto, sicura opera di provenienza napoletana, è contrassegnato da una ricerca di verità naturale e da una forte intensità espressiva.
Le opere prelevate dal Convento di San Pietro Celestino a Ripalimosani (CB) sono giunte nei laboratori dell'Istituto Centrale di Restauro, sede di Matera, dove sono state sottoposte ad attenti studi preliminari ed indagini diagnostiche che hanno consentito una precisa definizione della tecnica esecutiva e dello stato conservativo, permettendo la messa a punto del loro restauro.
L'intervento di restauro è consistito in una prima messa in sicurezza delle porzioni degli strati preparatori e pittorici in pericolo di caduta, seguita dalla laboriosa e complessa fase di pulitura. Per conferire nuovamente unitarietà di lettura, oltre che per motivi strutturali, le porzioni mancanti del supporto, laddove reintegrabili in quanto moduli ripetitivi, sono state realizzate con idonee essenze lignee. Per la reintegrazione pittorica, sono stati utilizzati colori ad acquerello ed infine a vernice, con la tecnica del puntinato sulle stuccature o a velatura sulle abrasioni.
L’intervento è stato effettuato nell’ambito dell’attività didattica della Scuola di Alta Formazione e Studio ICR, con il coinvolgimento degli studenti del 69° e 70° corso del PFP2 afferenti alla sede di Matera, sotto l’attenta supervisione dei docenti restauratori.
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