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Avviati i rilievi nella chiesa semidistrutta di San Salvatore a Campi di Norcia
Data: 24/11/2016
Partito il 23 novembre il progetto di rilievo strumentale che mette in campo molte delle professionalità che operano all'ISCR
Il primo compito del progetto è stato individuare un edificio “esemplare” per la tipologia dei danni e per la molteplicità dei materiali impiegati; si darà quindi avvio ad un cantiere che si potrà avvalere dell’apporto di molte delle competenze presenti nel nostro Istituto (architetti, restauratori specialisti di materiali lapidei, dipinti murali, esperti di documentazione fotografica, grafica, 3D e molti altri ancora).
La scelta per questa prima campagna di rilievi - che potrà costituire il modello per le prossime analoghe operazioni - è ricaduta nella chiesetta di San Salvatore a Campi di Norcia, piccola e ricca di tesori, colpita già dal primo evento sismico del 24 agosto e poi gravemente danneggiata dalle scosse di fine ottobre. San Salvatore, inoltre, è situata in un luogo che presenta innegabili vantaggi pratici: è isolata, è in un luogo aperto e pianeggiante che rende possibile lo stoccaggio in situ dei materiali rimossi, e il lavoro “di cantiere” non creerà interferenze con le attività locali e con le proprietà confinanti.
La chiesa di San Salvatore è composta da un edificio più antico trecentesco (costruito su una pieve preesistete e corrispondente all’incirca a quella che era la navata di sinistra) ed uno successivo, frutto dell'ampliamento del XV secolo.
Entrambi i corpi di fabbrica furono raccordati da un'unica copertura a capanna con facciata simmetrica dipartita. Quest'ultima presentava due rosoni dalle cornici decorate a motivi floreali, due portali in pietra ed uno stretto portico. Il campanile, coevo alla seconda fabbrica, fu ultimato nel 1538 da maestri lombardi. Secondo il progetto inciso nel pavimento della navata destra, avrebbe dovuto terminare con un’ardita guglia sovrastata da palla di rame e banderuola.
L'interno della chiesa ospitava, nella navata sinistra, una loggia (utilizzata per raggiungere un crocifisso ritenuto miracoloso) decorata nel prospetto da una ricca iconostasi, dipinta a partire dalla metà del XV secolo da Giovanni ed Antonio Sparapane, cui poi si erano aggiunti Nicola da Siena e Domenico da Leonessa.
Tutta la navata sinistra era affrescata, fino alla parete retrostante l'altare. La navata destra, al contrario, risultava meno decorata, ma conservava comunque incisa sul pavimento la testimonianza del completamento del progetto del campanile.
L’edificio è attualmente in pessime condizioni: la facciata è quasi completamente crollata e i rosoni e i portali in pietra in stato frammentario, il tetto completamente collassato e buone porzioni dei muri perimetrali ridotte in macerie.
Il progetto prevede il rilievo tridimensionale, tipografico e ortofotografico della struttura in stato di crollo e avvalendosi anche dell’uso di droni. Saranno inoltre effettuate altre operazioni quali la movimentazione delle materiali in frammenti e il ricovero degli elementi di maggior pregio (i frammenti dei rosoni, dell’iconostasi affrescata e degli affreschi parietali) esposti anche al rischio di furto.
L’intero progetto sarà attuato con la collaborazione degli Uffici competenti centrali e periferici del MiBACT e nel rispetto della Direttiva Procedura per la rimozione e il recupero delle macerie di beni tutelati e di edilizia storica elaborata dall’ISCR e dalla Direzione Generale Archeologia, Belle Arti e Paesaggio.
Grazie all’incarico assegnato dalla Soprintendenza ABAP dell’Umbria ad una ditta specializzata, è già stato messo in sicurezza, grazie ad un’apposita struttura di contenimento, un muro perimetrale superstite. E’ inoltre in dirittura di arrivo il progetto, attualmente nella fase di messa a punto degli ultimi dettagli, per la creazione di una struttura protettiva a copertura dell’intero edificio.
Foto in alto in questa pagina di Maria Elena Corrado
Foto accanto al testo: la chiesa di San Salvatore a Campi di Norcia prima del terremoto