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Il Progetto MUSAS a Cadice, per il convegno SOMA 2017
Data: 20/09/2017
Progetto MUSAS, MUsei di Archeologia Subacquea. Tutela valorizzazione e messa in rete del Patrimonio Archeologico Subacqueo (Campania, Calabria, Puglia). Presentazione al XXI Symposium on Mediterranean Archaeology
Il XXI Symposium on Mediterranean Archaeology SOMA 2017, in programma a Cadice, Spagna, dal 20 al 23 settembre, ospiterà, nel corso della sessione inaugurale, una prima presentazione ufficiale del Progetto MUSAS, MUsei di Archeologia Subacquea. Tutela valorizzazione e messa in rete del Patrimonio Archeologico Subacqueo (Campania, Calabria, Puglia).
I convegni SOMA, organizzati annualmente dalla GAMA – General Association of Mediterranean Archaeology, hanno permesso a diverse centinaia di archeologi di confrontarsi e fare il punto su scoperte, traguardi e avanzamenti della disciplina, con particolare attenzione verso contesti sommersi e semisommersi. Dall’ormai lontano 1997, anno in cui si tenne il simposio inaugurale dell’associazione, ad Edimburgo, la rete GAMA è cresciuta, e gli appuntamenti SOMA, ospitati da Università e centri di ricerca da Istanbul a Dublino, San Pietroburgo, Ankara, Firenze, Breslavia, Mosca, hanno chiamato a raccolta un gran numero di professionisti.
L’edizione 2017, sul tema “Nautical and Underwater Archaeology for the study of mediterranean societies”, ospitata dall’Università di Cadice, unica in Spagna, al momento, a offrire un master in archeologia marittima nell’ambito del suo Campus Internazionale del Mare, permetterà di focalizzare l’attenzione in particolare sui progressi della moderna archeologia subacquea, e sul suo contributo nello studio delle società mediterranee. Un’ottima occasione, dunque, per presentare il progetto MUSAS e le prime attività svolte in particolare nei siti di Egnatia e Baia, laddove sono già stati avviati i primi sopralluoghi, le prime acquisizioni tridimensionali e le prime ricerche in acqua.
Il progetto, infatti, intende sperimentare su scala sovraregionale un modello integrato di monitoraggio e valorizzazione del patrimonio archeologico sommerso, nelle collezioni museali e in situ, in modo da costituire una buona pratica da estendere e replicare su altri siti, attraverso:
1) la realizzazione di un portale per la fruizione del Museo Virtuale dell’Archeologia Subacquea, nel quale saranno illustrati attraverso immagini/schede e ricostruzioni 3D i reperti di provenienza subacquea presenti nei Musei e i siti sommersi inseriti nel progetto;
2) l’implementazione di un sistema di esplorazione aumentata dei siti archeologici sommersi di Baia e Egnazia;
3) l’utilizzo di una rete di nodi sensori sottomarini innovativi, dispiegabili in modo flessibile per il monitoraggio ambientale, funzionale alla verifica dello stato di conservazione dei siti e alla localizzazione dei subacquei.
A Barbara Davidde, archeologa dell’ISCR, ideatrice e direttrice del progetto, il compito di presentare il contributo del gruppo di lavoro a Cadice: la creazione di modelli e buone pratiche replicabili globalmente passa infatti anche attraverso una frequente attività di disseminazione e di condivisione dei risultati, secondo i più puri principi di trasferimento e messa a sistema delle conoscenze, ampiamente promossi dalla Convenzione UNESCO del 2001 per la Protezione del Patrimonio Culturale Subacqueo.
Vai al sito di SOMA
genama.info/soma/2017/index.html