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Stucchi e stuccatori ticinesi a Roma

Data: 12/10/2019

La Summer School presso l?Istituto Svizzero di Roma ha riunito dal 28 luglio al 3 agosto trenta tra studiosi e studenti per approfondire una tecnica, quella della decorazione plastica in stucco, di cui furono indiscussi maestri gli stuccatori ticinesi

Il progetto presentato dalla  prof.ssa Giacinta Jean, del Corso di Laurea Conservazione e Restauro Dipartimento Ambiente, Costruzioni e Design della SUPSI (Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana) Campus Trevano,  di concerto con il Direttore dell’ISCR Luigi Ficacci ed i direttori della SAF di Roma e Matera, rispettivamente Francesca Capanna e Giorgio Sobrà  è stato approvato dalla Direttrice dell’Istituto Svizzero di Roma Joëlle Comé e da una apposita commissione di studiosi che ha valutato i progetti presentati. I prestigiosi spazi di Villa Maraini, sede dell’Istituto Svizzero, sono stati quindi messi a disposizione di docenti e studenti per le attività didattiche proposte.

I due istituti SUPSI ed ISCR lavorano in stretta collaborazione già da alcuni anni sulla base di una convenzione bilaterale che ha permesso lo scambio di studenti in attività formative di stage e cantieri didattici, come quelli condotti presso il Sacro Monte di Varallo e la Torre di Pisa.  

L’intenso   programma di conferenze effettuate da studiosi specialisti delle varie discipline e di visite condotte presso i più importanti e significativi cantieri romani cinquecenteschi e seicenteschi ha permesso agli studenti di acquisire delle conoscenze specialistiche sulle decorazioni plastiche in stucco che consentiranno loro di leggere gli aspetti tecnici legati ai procedimenti esecutivi e quelli conservativi legati al degrado ed agli interventi manutentivi e di restauro pregressi. 

Per l’ISCR hanno curato la progettazione, il coordinamento e l’attività di docenza nell’ambito della Summer School Stucchi e stuccatori ticinesi a Roma. Dalla riscoperta cinquecentesca alla grande tradizione barocca Carla Giovannone (funzionario restauratore) e Marco Bartolini (funzionario biologo). Tra i discenti anche un gruppo di allievi del 67° corso della SAF di Matera.