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Fotometria

Il Laboratorio di Fotometria è attivo nei settori della spettrofotometria e spettroradiometria  UV/VIS/IR, applicata sia alla conservazione preventiva che alla diagnostica sulle opere. Nel primo campo queste discipline vengono utilizzate sia per lo studio dell’impatto delle fonti luminose artificiali e naturali sui vari materiali costitutivi (ad esempio test colorimetrici sui pigmenti sottoposti a fotodegrado), sia per la messa a punto di sistemi innovativi in campo illuminotecnico (ad esempio guide di luce prismatiche per teche espositive, illuminatori LED a temperatura di colore regolabile per il restauro e l’esposizione di dipinti). Il laboratorio si è occupa anche di musealizzazione, con progettazioni illuminotecniche (Cenacolo Vinciano, Museo della Capilla Real di Granada, Museo Galleria Borghese, Bronzi di Riace, Domus Aurea, Basilica Sotterranea di Porta Maggiore ecc.) che hanno permesso di sviluppare nuove tecnologie per la fruizione e la conservazione. Queste esperienze sul campo forniscono elementi di valutazione utili anche per l’attività di normazione (Standard dei Musei, normative UNI).

Per quanto riguarda la diagnostica, oltre alla classica spettrofotometria in riflettanza ed alla sperimentazione delle tecniche di colorimetria d’immagine, è molto attivo un settore di imaging. In particolare, sono state sviluppate tecniche spettrofluorimetriche da affiancare alla fotografia in  fluorescenza indotta da radiazione UV e sono state messe a punto applicazioni nel campo riflettografico (UV/IR) e della RTI (Reflectance Trasformation Imaging). È stata inoltre di recente ideata, in collaborazione col Laboratorio di Chimica, una  nuova metodica che permette di estendere la VIL (Visible Induced Luminescence) alla microscopia ottica. Questa tecnologia di analisi si sta rivelando estremamente utile, in campo archeologico,  per l’identificazione e la mappatura del blu egizio, un pigmento molto utilizzato nell’antichità.