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Otto mosaici per otto cantieri
Data: 14/09/2017
Il cantiere di restauro come occasione di studio e analisi approfondita. È questo il leit motif del nuovo libro "Mosaici medievali a Roma attraverso il restauro dell'ICR 1991-2004"
Il volume Mosaici medievali a Roma attraverso il restauro dell’ICR 1991-2004, appena stampato per i tipi di Gangemi editore, non è solo il resoconto dei restauri svolti in un arco di quindici anni dall’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro (ex ICR) ma anche, e soprattutto, la testimonianza del lungo, paziente, tenace, mai interrotto itinerario di ricerca e di studio compiuto, in parallelo intorno ad essi.
Idea forte del libro è quindi il cantiere di restauro come luogo privilegiato, nell’accezione di luogo fisico e di compagine operativa e progettuale, di luogo di incontro e di scambio tra professionalità diverse (di cui il libro dà conto dettagliatamente), di propulsore di analisi, ricerche, studi.
Gli otto cantieri in ordine all'esecuzione del loro restauro, sono i seguenti:
il pannello con la figura stante di San Sebastiano, collocato originariamente sulla controfacciata della basilica di San Pietro in Vincoli, staccato a massello, e ricollocato sopra il secondo altare della navata sinistra della medesima basilica, opera risalente all'ultimo quarto del VII secolo;
il mosaico della calotta absidale di Santa Cecilia, del tempo di papa Pasquale I (816-825);
i mosaici dell'abside e dell'arco absidale della basilica superiore di San Clemente risalenti al 1118 circa;
il mosaico absidale della chiesa di San Teodoro al Palatino, dell'avanzata seconda metà del VI secolo;
il brano musivo con la figura della Theotokos, staccato dalla storia della Natività facente parte del ciclo cristologico che originariamente rivestiva le pareti dell'Oratorio di papa Giovanni VII (705-707), situato sulla controfacciata della navata laterale destra dell'antica basilica costantiniana di San Pietro in Vaticano;
il mosaico con l'iscrizione monumentale e la raffigurazione delle due Eclesiae, Eclesia ex circoncisione ed Eclesia ex gentibus, situato sulla controfacciata della basilica di Santa Sabina, degli anni 432-440;
il mosaico dell'arco absidale della basilica pelagiana della basilica di San Lorenzo fuori le mura (579-590);
il mosaico absidale della basilica di Santa Maria Nova, denominata anche di Santa Francesca Romana (1143-1161).
L’intento del volume è quindi quello di dar conto per ogni mosaico sia delle operazioni di restauro vero e proprio che di tutte le conoscenze acquisite durante il cantiere dalle diverse professionalità coinvolte: restauratori, storici dell’arte, chimici, disegnatori ecc. Conoscenze riconducibili agli studi di carattere storico, iconografico e scientifico come le analisi condotte per la caratterizzazione dei materiali costitutivi: le malte e le tessere vitree sia originali che di rifacimento.
Completano l’opera i saggi critici che analizzano il rapporto tra pittura murale e mosaico, la tecnica esecutiva dei mosaici, la tecnologia e il degrado delle tessere vitree, la composizione e la struttura delle malte.
La cura del volume è di Maria Andaloro e Carla D’Angelo.
Gli autori dei testi sono Maria Andaloro, Elisabetta Anselmi, Pierluigi Bianchetti, Giulia Bordi, Chiara Bordino, Carla D’Angelo, Daniela Gennari, Geraldine Leardi, Valeria Massa, Maria Raffaella Menna, Paola Pogliani, Paola Santopadre, Giancarlo Sidoti, Marco Verità
Vai alla scheda dedicata a Mosaici medievali a Roma attraverso il restauro dell’ICR 1991-2004 nel sito di Gangemi editore
nella foto grande in alto: un particolare del mosaico absidale della basilica di Santa Maria Nova, Roma
in homepage: un dettaglio del mosaico della calotta absidale di Santa Cecilia, Roma