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Al via i cantieri didattici della Scuola di Alta Formazione

Data: 05/07/2013

Iniziato il 1 luglio il lavoro degli allievi SAF presso la Chiesa dei SS. Apostoli Filippo e Giacomo ad Orvieto

La Chiesa dei SS. Apostoli Filippo e Giacomo del sistema museale M.O.D.O. di Orvieto ospiterà per tutto il mese di luglio un gruppo di cinque allievi della Scuola di Alta Formazione dell'ISCR.

La collaborazione fra l’ISCR e l’Opera del Duomo di Orvieto ebbe inizio negli anni ’80 quando l’ISCR assunse la direzione d’importanti lavori di restauro delle decorazioni ad affresco presenti nel Duomo, di apparati scultorei e architettonici. Tali lavori furono in parte realizzati grazie allo svolgimento di numerosi cantieri didattici degli allievi restauratori dell’ISCR ed ancora oggi tale collaborazione si conferma con lo svolgimento di importanti lavori conservativi e di restauro delle collezioni del MODO sia in loco sia nei laboratori dell’Istituto.

L’attuale cantiere didattico, che terminerà il 26 luglio, si configura come continuazione del cantiere svolto nel 2011 nel quale è stato realizzato il restauro di 13 oggetti della significativa collezione di circa 500 manufatti in ceramica del MODO, databili dal XIV al XVIII secolo e  sottoposti, nei passati decenni, a restauri svolti con criteri e prodotti disomogenei. Si trovano frammenti spesso incollati senza allineamento, molti prodotti usati sono ormai degradati e altri non più rispondenti agli attuali criteri di resa estetica del bene

In ambedue i cantieri, destinati agli allievi restauratori del 1° anno di corso, sono stati quindi scelti manufatti diversi fra loro per forme, materiali costitutivi, tecniche di fabbricazione, tipi di danni e precedenti interventi di restauro. Tale scelta consente agli studenti di conoscere tipologie diverse di oggetti in ceramica ed approfondire la ricerca sulla metodologia d’integrazione da usare su questa particolare tipologia di beni, per i quali è oggi preferita la soluzione cromatica  per la ricostruzione dell’immagine, al fine di consentirne una corretta fruizione