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Il restauro italiano incontra la tradizione giapponese in un intervento su di un emakimono

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Data: 04/09/2013

Si è concluso il restauro del rotolo dipinto giapponese, intitolato Bamou doui-zu (letteralmente: "Dipinto delle tipologie dei manti dei cavalli), proviene dalla collezione del Museo Stibbert di Firenze

L’intervento, oltre ad aver costituito una preziosa occasione di studio dei materiali costitutivi e della tecnica esecutiva di un manufatto tanto lontano dalla nostra tradizione artistica,  riveste un grande interesse, perché a differenza di quanto fatto finora all’interno dei laboratori pubblici italiani, è stato effettuato un restauro completo su un manufatto giapponese, impiegando il protocollo di indagini scientifiche dei laboratori italiani applicato ad una metodica mutuata dalla tradizione giapponese.

Il dipinto è attribuito al famoso artista giapponese Kanou Sansetsu (1589-1651) ragguardevole esponente della scuola Kanou, la più longeva e influente per la storia della pittura giapponese.   Raffigura trentatré diverse tipologie di cavalli realizzati con colori forti e brillanti in accordo con il gusto della classe dei samuari. Lungo otto metri,  si presenta montato nel formato tradizionale giapponese di rotolo orizzontale, denominato emaki (e: dipinto; maki: arrotolato).

La direzione del Museo Stibbert aveva richiesto la collaborazione dell’ISCR per la risoluzione dei problemi  strutturali presentati dal rotolo: l’intera superficie era infatti interessata da pieghe verticali profonde e da un estremo inaridimento del supporto cartaceo che, nel tempo, avrebbero potuto ripercuotersi negativamente sulla pellicola pittorica.