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Le Transenne di Finestra di Santa Sabina: una giornata di studio

Data: 07/11/2016

Una giornata di studio dedicata al restauro delle transenne in stucco gessoso e selenite rinvenute da Antonio Munoz in occasione dei lavori di ripristino eseguiti tra il 1914 ed il 1919.

 

Giornata di Studio

Il Restauro delle Transenne di Finestra della Basilicata di Santa Sabina sull’Aventino

8 novembre 2016

Sala Conferenze dell’Istituto Superiore per la Conservazione ed il Restauro

 

Presentazione del restauro

Nel 2014-2016 l’ISCR ha avuto l’opportunità di effettuare un intervento conservativo su quattro elementi di transenna realizzati in stucco gessoso e selenite pertinenti alle grandi finestre centinate  dell’antica basilica paleocristiana di Santa Sabina, rinvenuti tra il 1914 e il 1919 in occasione dei radicali lavori di ripristino della Basilica realizzati dall’architetto Antonio Muñoz, al quale si deve un primo restauro dei manufatti.

L’attuale restauro e il primo intervento del Muñoz, sia pur molto distanti fra loro e realizzati di conseguenza secondo diversi principi, modalità operative, materiali, hanno avuto in qualche modo uno stesso fine ultimo, quello di recuperare dopo secoli di abbandono dei materiali molto particolari con un determinante significato storico, assicurandoli su di un supporto che potesse consentirne la conservazione e l’esposizione a fini divulgativi.

Gli elementi in frammenti anticamente furono ricomposti e integrati in modo arbitrario, a volte ricostruendo ex novo, a volte riplasmando le superfici originali con malta gessosa, e infine affissi su tavole lignee vincolandoli per mezzo di numerosi elementi metallici.

Le transenne si presentavano particolarmente degradate sia nelle parti strutturali in stucco gessoso, in gran parte lesionate e offuscate da spessi depositi, sia nelle lastrine di selenite prive ormai della trasparenza originaria a causa di incrostazioni e opacizzazioni diffuse.

 L’attuale intervento multidisciplinare promosso a scopo di studio, documentazione, conservazione, restauro e nuova musealizzazione all’interno delle sale museali del Convento Domenicano, si è rivelato un’occasione unica per la particolarità dei materiali presi in considerazione e per l’uso di peculiari e sperimentali pratiche operative.

Si è scelto di utilizzare strumentazioni laser che garantissero la rimozione in modo selettivo e controllato degli strati gessosi sovrammessi alle superfici, chimicamente affini ai materiali originari e nel caso delle incrostazioni sulla selenite imputabili alla solubilizzazione e ricristallizzazione secondaria dello stucco e/o del gesso selenitico.

Su tutti gli elementi di transenna si è riscontrata la presenza di sporadici granuli di pigmento blu, identificato come blu egiziano tramite SEM-EDS, mentre grazie ad una tecnica di imaging selettiva e specifica per il rilevamento del blu egizio (VIL), è stata possibile la mappatura delle tracce più minute di questo pigmento sulle superfici gessose.

Per il delicato trattamento delle fragili e degradate lastrine in selenite, dopo alcuni test preliminari, è stata messa a punto una metodologia che potesse rimuovere incrostazioni e depositi, anche all’interno dello stesso corpo materico, e che potesse recuperarne in parte l’originaria trasparenza.

La tecnologia impiegata per i nuovi supporti espositivi si basa sulla realizzazione di elementi rigidi, con laminazioni in fibra di carbonio/epossidica e punti di vincolo in acciaio inox, che seguono la forma delle transenne e permettono la loro posizione verticale per meglio comprenderne l’originaria funzione all’interno della compagine architettonica.

In conclusione, il recente intervento conservativo, volto allo studio e al recupero della morfologia, cromia e originaria struttura delle transenne di Santa Sabina, è stata un’occasione particolarmente significativa riguardo al processo critico nei confronti di questi manufatti e della loro storia conservativa, operando con le più avanzate tecnologie, nel massimo rispetto della materia originale, secondo i principi del restauro moderno.

Indirizzo: via di San Michele, 25 – 00152 Roma