• home
  • Restauri - 2015 - PFP4 - Viterbo, Sarcofago fittile etrusco

Sarcofago fittile etrusco dalla Tomba di Poggio delle Fornaci, Museo Civico di Viterbo

Restauro di un sarcofago fittile policromo da una tomba di Poggio delle Fornaci (VT) del II sec. a.C., scavo del 1784, conservato presso il Museo Civico di Viterbo

Il 1 settembre ha avuto inizio il cantiere didattico per gli studenti del primo anno del PFP 4 avente come oggetto il restauro di un sarcofago fittile etrusco delle collezioni civiche di Viterbo. Tale bene è stato individuato per il suo valore nell’ambito di tale collezione e per poter far svolgere agli studenti un’esperienza complementare a quella svolta nelle attività didattiche di laboratorio nel corso dell’a.a. su di un bene in ceramica di grandi dimensioni, assai frammentato.

Il sarcofago (inv. 199) ha infatti una storia alquanto problematica: già danneggiato a causa del bombardamento che colpì, durante l’ultima grande guerra, la Chiesa di Santa Maria della Verità a Viterbo in cui erano allora conservate le collezioni civiche, esso fu restaurato subito dopo il conflitto e negli anni ‘90 fu sottoposto a nuovo restauro con criteri  “moderni” da parte del Laboratorio Provinciale di Viterbo, sotto la direzione di Sergio Angelucci. In tale occasione vennero anche svolte indagini scientifiche che rivelarono la tecnica usata per la policromia: si tratta di pittura a freddo su scialbo di calce e dunque una tecnica mutuata dall’ambito dei dipinti murali.
Il Museo Civico fu poi trasferito nell’annesso convento della Chiesa di Santa Maria della Verità con un nuovo allestimento che testimonia la storia di tale collezione, il cui nucleo risale alla fine del 1400 e si configura quale uno dei primissimi musei sul territorio italiano. Alcuni anni orsono il sarcofago fu nuovamente danneggiato e ridotto in numerosi frammenti per il crollo di un muro che delimitava la sala espositiva in cui era collocato. Furono recuperati nel cumulo di macerie i suoi frammenti che rimasero da allora ad oggi nei depositi del Museo.

L’intervento odierno vede lo svolgimento delle tipiche operazioni di un restauro di bene in ceramica, dalla pulitura alla protezione finale delle superfici, ma sta offrendo agli studenti la possibilità di confrontarsi con le due fasi più difficoltose per reperti di tale tipologia ed in tali condizioni di conservazione: la ricostruzione e gli incollaggi dei numerosi frammenti anche di notevoli dimensioni e peso che spesso pregiudicano la possibilità di un loro corretto allineamento e la realizzazione di integrazioni che hanno sia funzioni strutturali sia funzioni di corretta fruibilità dell’opera.

Il cantiere, aperto ai visitatori dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17, si concluderà il prossimo 2 ottobre.

 

Gruppo di lavoro ISCR

Direttore lavori:  Giovanna De Palma

RUP: Francesca Capanna

Direttore operativo e Docente restauratore: Bianca Fossà

Docente restauratore: Emanuele Ioppolo (collaboratore esterno)

Indagini scientifiche: Elisabetta Giani

Documentazione fotografica: Angelo Rubino

Progettazione allestimento cantiere e Sicurezza: Rocco D’Urso

 

Allievi del primo anno del Percorso Formativo Professionalizzante (PFP) 4 Materiali e manufatti ceramici, vitrei, organici. Materiali e manufatti in metallo e leghe:

Valeria Bellagamba, Raquel Del Gado, Cristian Pedone, Enrico Sapienza