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Portiera Oddi-Montesperelli, Firenze

intervento di restauro

Il progetto di restauro è stato elaborato con il principale obiettivo di preservare le caratteristiche proprie di questa particolare tipologia di arredi ed evocarne, nonostante le manomissioni subite, l’originaria funzione d’uso. É stato pertanto deciso di procedere ad un intervento di consolidamento localizzato dei danni strutturali, evitando così la foderatura dell’intero manufatto. l compito di sostenere e proteggere la portiera da sollecitazioni dannose è stato pertanto affidato alla struttura di sostegno e al tipo di montaggio.

Una leggera pulitura degli strati pittorici è stata effettuata impiegando una soluzione detergente non ionica (acqua demineralizzata, tensioattivo non ionico, CMC) in grado di rimuovere i depositi di polvere grassa senza solubilizzare la vernice d’oro. Sul verso, per la  natura fibrosa e assorbente del lato carne, la pulitura è stata condotta a secco con una gomma in lattice naturale.

Ripetuti trattamenti di umidificazione attraverso membrana semipermeabile di Gore-tex  e successiva asciugatura sotto leggera tensione, impiegando un telaio interinale a molle, hanno consentito di ridurre le deformazioni presenti.

L’integrità strutturale del supporto è stata ricostituita mediante interventi localizzati di risarcimento con carta giapponese e colla d’amido (da sola o in miscela con Evacon-R). Le lacune di piccole dimensioni sono state stuccate con un impasto a base di polpa di cellulosa e Klucel G (al 4% in acqua), quelle di grandi dimensioni reintegrate con inserti di pelle di capra allumata.

La reintegrazione pittorica è stata eseguita ad acquarello e in minima parte con colori a vernice.

La struttura di sostegno progettata è composta da un pannello rigido di supporto in nido d’ape d’alluminio, laminato con fibra di carbonio e verniciato, e da un dispositivo di sospensione costituito da un’asta metallica, ad imitazione di quelli originariamente utilizzati.

La portiera è sospesa al pannello lungo il bordo superiore mediante l’interposizione di una striscia di tessuto in poliammide (tulle da ricamo) fatto aderire sul verso della pelle (lato carne) con Beva 371 film. L’ancoraggio laterale è assicurato da un dispositivo di magneti mobili inserito nel pannello stesso a cui il manufatto si collega attraverso una banda ferromagnetica flessibile cucita lungo i bordi. Il sistema adottato consente di mantenere la portiera in una condizione di relativa planarità e di assecondare le variazioni dimensionali del manufatto senza dannosi incrementi di tensione.

Intervento di restauro:
Mariabianca Paris
Anna-Valeria Jervis
Lidia Rissotto
Federica Moretti (collaborazione esterna)