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La facciata principale della chiesa di Santa Maria della Strada, Matrice

stato di conservazione e interventi precedenti

L’aspetto della superficie era caratterizzato da una diffusa presenza di licheni e di alghe endofitiche non solo in corrispondenza delle vie di percolazione dell’acqua piovana, ma diffusamente anche nelle parti più esposte all’erosione eolica. Il degrado della superficie ha facilitato la penetrazione dei microrganismi tra i cristalli della pietra, formando dei piccoli crateri e provocando la disgregazione ed il distacco del materiale lapideo. Tali fenomeni di degrado conferiscono alla facciata un tono leggermente grigiastro rispetto al fronte meridionale dell’edificio, più chiaro, dove l’irraggiamento solare ha inibito la crescita della maggior parte degli agenti biodeteriogeni. La facciata è, infatti, rivolta verso occidente ed è esposta al sole dopo mezzogiorno. Le parti più esposte alle intemperie sono gli elementi aggettanti, in particolare le tre sculture rappresentanti l’aquila e i tori scolpiti a tutto tondo. La testa dell’aquila, nel punto più alto della facciata, manca completamente e quel che resta sotto gli artigli è ormai di difficile lettura.

Un grave spanciamento interessava il paramento lapideo alla sinistra del portale. Alcuni blocchi risultavano mobili e tutta la porzione di muro vibrava se percossa anche solo leggermente. Attraverso gli interstizi tra i blocchi la penetrazione di acqua piovana accelerava il processo di degrado e la crescita di vegetazione infestante con progressiva perdita della verticalità dei conci e spostamento verso l’esterno. Un altro punto di elevata criticità è stato individuato nella parte alta a sinistra della facciata, interessata da gravi fenomeni di dissesto del paramento lapideo, con dislocazione relativa dei conci e perdita di continuità tra le parti strutturali. Infine, in alcune zone del rosone centrale sono  stati riscontrati fenomeni localizzati di polverizzazione, disgregazione e scagliatura del materiale lapideo.