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Anfora in vetro da Montecilfone, Campobasso

presentazione

Nel giugno del 2015 è stato portato nel laboratorio “Ceramiche, Vetri e Smalti” un reperto in vetro frammentario proveniente da una sepoltura femminile nella località Montecilfone (CB) in Molise. Si trattava di un’anfora in vetro dal colore poco leggibile perché scurito per effetti dell’interramento, estremamente frammentata, che al suo arrivo era ancora nel blocco di terra con il quale era stata recuperata dallo scavo. Il pessimo stato di conservazione del manufatto rendeva l'intervento di restauro delicato e difficile.

Con il presente contributo si intende illustrare questo tipo di intervento.

Prima dell’ intervento di restauro la forma del vaso era poco comprensibile e classificata come “probabile brocca”. Solo nel corso del restauro si è potuto accertare che si tratta di un' anfora in vetro leggermente verdognolo, alta circa 21cm.  Ha un corpo globulare fino alla spalla, a partire dalla quale si assiste ad un cambiamento del profilo. Dalla spalla si innestano due anse verticali a nastro con nervature centrali, che finiscono sul collo cilindrico. Questo si allarga poi a imbuto e termina in un labbro ripiegato, decorato esternamente con dei filamenti in vetro applicato.
Lo spessore del vetro è molto disomogeneo e varia da molto sottile (meno di un millimetro sul ventre) a molto grosso (per esempio lo spessore delle anse, di ben 5 mm). Il manufatto è ottenuto per soffiatura a bocca, con successiva applicazione del piede ad anello e delle due anse.
Si tratta di un tipico oggetto della produzione del vetro romana del III. sec. d.C., datazione confermata anche dagli altri reperti rinvenuti nella tomba.