• home
  • Restauri - Restauri in corso

Il paliotto di San Domenico, Museo dell'Opera del Duomo, Orvieto

analisi storico-critica

La tecnica del cuoio dorato e dipinto è stata diffusamente impiegata in Italia fra il XVI e il XVIII secolo nella decorazione di ambienti di culto per la realizzazione di parati, dipinti, paliotti, paramenti liturgici, ecc. Tra gli arredi particolarmente numerosi sono i paliotti d’altare, anche se la maggior parte degli esemplari superstiti sono oggi decontestualizzati e fanno parte di collezioni museali.

Il paliotto di San Domenico, conservato presso i depositi del Museo dell’Opera del Duomo di Orvieto, costituisce un esempio significativo di questa classe di arredi, sia per modalità di fabbricazione che per repertorio decorativo. Esso si trovava in origine nell’Oratorio della confraternita di San Domenico, e fu donato al Museo nel 1899.

Secondo quanto riportato nella scheda OA dell’ICCD il paliotto risulta databile al I-II quarto del XVII secolo; tale collocazione cronologica è fondata sull’analisi stilistica dei motivi decorativi, in relazione alla quale si ipotizza una probabile manifattura umbra.

Il repertorio decorativo a carattere floreale del paliotto è particolarmente caro all’ambito ecclesiastico per il suo valore simbolico. Esso presenta strette affinità con quello dell’arte tessile e s’ispira, nell’accentuato naturalismo delle specie rappresentate, alle raccolte di incisioni e stampe botaniche (Florilegi, Orti Floridi, ecc.) che nel Seicento hanno ampia circolazione in Italia e nel resto d’Europa.