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Il volto di avorio

tecniche di esecuzione

Il volto in avorio è stato eseguito per intaglio da un’unica grande zanna di elefante africano, le cui zanne raggiungono solitamente il metro e mezzo di lunghezza. I particolari anatomici sono stati ottenuti con incisioni più o meno profonde, le superfici erano successivamente lucidate, levigate e rifinite. Non sono state trovate tracce di policromia. Sul retro, si notano sia la cavità naturale della zanna sia gli incavi realizzati apposta, i quali corrispondono alle mortase longitudinali create per un incastro meccanico, a conferma che le statue crisoelefantine erano realizzate con una struttura lignea portante.
Un grande frammento rappresenta una mano sinistra, anch’essa incompleta e lacunosa, che si ricostituisce con parte del pollice. La mano era anch’essa vincolata meccanicamente al resto dell’opera tramite i due fori predisposti all’altezza del polso.
Un reperto rappresenta un braccio, tagliato leggermente in obliquo su un lato mentre l’altro è notevolmente fratturato e mancante dell’estremità. Il pezzo fu ricavato probabilmente dalla parte prossima all’innesto della zanna perché presenta la grande cavità concentrica del canale interno.