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Madonna della Misericordia, bottega di Tiziano Vecellio

Madonna della Misericordia
XVI secolo

Tiziano Vecellio, bottega di
olio su tela, cm 154x144
Firenze, Galleria Palatina, Appartamenti Reali

 

Il supporto tessile originale è in fibra vegetale ed è composto da tre teli. La preparazione, è costituita da gesso e colla e un’imprimitura di colore beige e la pellicola pittorica da pigmenti in medium oleoso. Da analisi effettuate con misurazioni non invasive (XRF), la tavolozza risulterebbe quella usuale dell’epoca. Le pennellate sono numerose e caratterizzate da miscele di pigmenti. La tela originale è fornita di un supporto ausiliario e un telaio ad espansione, relativo ad un precedente intervento.

Un primo restauro documentato risale al 1912 e successivamente al 1983. Lo stato di conservazione dei teli risulta buono mentre la leggibilità del dipinto è compromessa dalla presenza di un consistente strato costituito da vernici invecchiate e colle, fortemente opacizzato e ingiallito e da pesanti ridipinture. È stata avviata una campagna fotografica a luce naturale e UV e una mappatura a raggi X con la collaborazione dell’ENEA.  Per evidenziare gli strati sovrammessi, le ridipinture e per individuare le alterazioni di alcuni pigmenti come la veste del bambino a base di rame e il manto giallo a base di arsenico, sono state eseguite indagini non invasive e micro-invasive in collaborazione con il laboratorio del CNR-ISTM di Perugia. La difficoltà dell’intervento era dato dal cospicuo spessore degli strati sulla superfice del dipinto. Si è ritenuto opportuno eseguire una prima pulitura con una miscela di solventi supportati in modo da mantenere l’azione ad un livello superficiale. Successivamente è stata eseguita una seconda fase di pulitura utilizzando diverse formulazioni di solventi, sempre supportati, più idonei alla rimozione delle ridipinture. Per ristabilire l’unità cromatica, le abrasioni e le piccole stuccature sono state velate ad acquarello e il ritocco è stato ultimato usando colori a vernice. Al fine di proteggere la superficie del dipinto è stato applicato uno strato filmogeno uniforme.

Sono state effettuate preliminarmente misure con un GlossMeter per individuare il metodo migliore per la rimozione di una vernice che appariva particolarmente lucida. La scansione riflettografica in IR-B non rivela né un disegno preparatorio organico né segni di tecniche di trasferimento. Sono presenti invece pentimenti in corso d'opera in corrispondenza di alcune delle mani rappresentate.

L'esame in infrarosso trasmesso (trans-irrradianza) ha rivelato la scritta con una numerazione, eseguita a pennello, sulla parte posteriore della tela originale.

Gruppo di lavoro

Daila Radeglia: direttore dei lavori
Carla Zaccheo, Gloria Tranquilli: progettisti, direttori operativi, restauratori
Fabio Talarico: indagini chimiche
Fabio Aramini, Mauro Torre: indagini fisiche
Maria Rita Giuliani: indagini biologiche
Marina Marchese: documentazione grafica
Angelo Raffaele Rubino: documentazione fotografica
Claudio Seccaroni (ENEA): radiografia
Costanza Miliani (MOLAB Perugia): indagini scientifiche