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Croce dipinta

Croce dipinta
fine XIV/inizi XV secolo con interventi del XX secolo

Ignoto
tempera su tavola, cm 251x176,5
Firenze, Gallerie degli Uffizi, deposito della Galleria Palatina

 

L’opera proviene dai depositi delle Gallerie degli Uffizi (sottotetto Palatina) e risulta priva di qualsiasi informazione inventariale e di documentazione, (forse pervenuta alla sede attuale a seguito di un qualche sequestro nel corso del XX secolo). Anche la sua valutazione critica, prima dell’attuale restauro, appariva ridotta a proposte generiche di datazione e collocazione culturale: più di uno studioso ha mostrato disagio a fronte di un testo di difficile interpretazione, ed in genere si è semplicemente suggerita l’ipotesi di una cronologia tra la fine del XIV secolo e gli inizi del XV ed un’appartenenza a correnti pittoriche “adriatiche” di matrice post.-giottesca.

L’intervento di restauro e gli studi che lo hanno accompagnato si sono rivelati perciò momento fondamentale di lettura critica del dipinto. Hanno rivelato la complessa vicenda conservativa dell’opera, che ha subito nel corso del tempo ripetuti interventi manutentivi, ampi rifacimenti degli strati preparatori ed estese riprese pittoriche, oltre a modifiche del profilo e dell’incorniciatura.

Dopo un urgente intervento di consolidamento volto alla stabilizzazione della pellicola pittorica e degli strati preparatori per ovviare ai diffusi sollevamenti, sono state avviate le osservazioni e le prime indagini non distruttive per una migliore comprensione della confusa stratificazione di strati pittorici e preparatori e delle modificazioni che hanno interessato il supporto. Per agevolare la comprensione è stato eseguito un primo intervento di rimozione di depositi superficiali di verniciature recenti alterate.

È stato quindi possibile evidenziare la presenza di più fasi esecutive appartenenti a diversi momenti storici che hanno del tutto mascherato la superficie pittorica originale reiterando un impianto originario di cui sono stati ritrovati solamente alcuni lacerti.

L’immagine più antica risulta, dunque, essere stata rinnovata più volte nelle tinte e nelle parti lacunose ed ha subito un intervento particolarmente consistente di rifacimento attribuibile alla fine del XIX secolo o agli inizi del XX. Un abile restauratore-falsario è intervenuto sulle aree più abrase o sulle più antiche stesure in modo estensivo e con grande raffinatezza ricostruendo i volti dei dolenti e dell’Eterno dei capocroce, rinnovando le parti in oro, rimodellando l’anatomia del Cristo ed eseguendo in diverse zone stuccature delle lacune trattate intenzionalmente con incisioni dirette a simulare una antica craquelure. È ipotizzabile che tale operazione sia stata portata a fine allo scopo di immettere la croce sul mercato antiquario.

In questo momento potrebbe essere stata modificata la parte inferiore della croce, il piede con l’immagine della figura orante che risulta rilavorato sul retro ed ancorato con staffe metalliche. I sottili profili dorati dell’incorniciatura cornice dorata risultano anch’essi non appartenenti alla fase originale, ed interessati da più fasi di doratura.

Lo stato frammentario dell’originale e delle riprese pittoriche più antiche ha condotto alla scelta di conservare intatta la stesura pittorica più recente e meglio conservata, in quanto testimonianza del percorso storico dell’opera.

Si è scelto un livello di pulitura finalizzato a rimuovere il più possibile le sostanze sovrammesse consentendo di risparmiare gli interventi pittorici più recenti. Con una pulitura “per strati” è stato possibile giungere ad un livello pittorico equilibrato che restituisse leggibilità all’immagine. In seguito alla pulitura sono emerse numerose lacune ed abrasioni della pellicola pittorica, pertanto si è proceduto alla reintegrazione pittorica ad acquerello e colori a vernice, previa verniciatura del film pittorico.

 

Gruppo di lavoro

Dora Catalano: direttore dei lavori
Albertina Soavi: restauratore coordinatore e docente
Belinda Giambra, Federica Moretti: restauratori esterni docenti
Fabio Talarico: indagini chimiche
Fabio Aramini: indagini fisiche e multispettrali
Eva Esposito, Flavia Madeddu, Livia Marinelli, Isabel Tornaquindici: allievi PFP2 – 1° anno SAF ISCR Matera a.a. 2015-2016