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Ripetizione rossa (trittico), di Toti Scaloja

Ripetizione rossa (trittico)
1967

Toti Scialoja
Tela di canapa, vinilico, olio, pastello, cm 193x390 (opera completa)
Roma, Fondazione Scialoja

 

Il trittico Ripetizione rossa di Toti Scialoja è un esempio della tecnica delle impronte messa a punto dall’artista, che caratterizzò grossa parte della sua produzione di pittore. Scenografo di formazione e professore della stessa disciplina presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, fu maestro di moltissimi artisti di successo che da lui presero spunti di tecnica e materiali che li accompagnarono in tutta la loro carriera. In contatto con Burri, da questi derivò l’uso del polivinilacetato come legante della pittura e preparazione di tutti i supporti da lui trattati. Affascinato dall’action painting e dal contatto diretto che ebbe con l’ambiente artistico newyorkese, trasferì queste influenze nelle sue opere, adattandole ad una nuova tecnica tutta personale. L’idea delle impronte nacque a Procida, durante l'estate del 1957, per caso da una carta sporca di colore portata dal vento a imprimere traccia di sé su una tela bianca.

Ripetizione rossa appartiene alla collezione personale dell’artista, oggi parte della Fondazione a lui dedicata. Le tre tele che la compongono Interessate da contatto con acqua liquida da una infiltrazione nel deposito, presentavano un avanzato stato di degrado da attacco biologico, che aveva danneggiato tela e telaio di uno degli elementi.

La criticità dell’intervento è insita nel legante pittorico, termoplastico ad alte temperature e sensibile a tutti i solventi organici tranne che agli idrocarburi alifatici e parzialmente all’acqua, biologicamente degradato con macchie ineliminabili in pulitura. La depolimerizzazione avanzata di una porzione di tela del pannello centrale era connessa alla estesa “cariatura” del legno, che ha richiesto anche la sostituzione del telaio. La ricerca condotta testando in camera di umidificazione e deumidificazione i materiali di restauro per foderature e rinforzi localizzati su campioni dipinti con legante in PVAc ha contribuito a definire il progetto di restauro messo in opera, operando un intervento sempre reversibile anche nel ritocco.

Gruppo di lavoro

Angelandreina Rorro: direttore dei lavori
Grazia De Cesare: restauratore docente
Annalisa Lusuardi: restauratore esterno
Angelo Raffaele Rubino: documentazione fotografica
Marcella Ioele: indagini chimiche
Fabiana Di Lorenzo, Alessia Fasciani, Micaela Storari, Teresa Mascolo: allievi del 64° corso PFP2