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Il Satiro Danzante di Mazara del Vallo

stato di conservazione e interventi precedenti

La statua priva delle braccia e di una gamba presentava un insieme di patine eterogenee dovute a processi di alterazione e depositi coerenti. Le alterazioni apparivano discontinue e diversificate per spessore e consistenza. La superficie era inoltre ricoperta in varie zone da concrezioni e sedimenti marini di varia natura, che hanno alterato profondamente e irreversibilmente l’aspetto superficiale. Il volto era qualificato da una patina bruno scura, liscia e compatta, alternata a zone dove era andata persa la superficie originaria, caratterizzata da una colorazione verde chiaro con consistenza spugnosa: sul naso, su un sopracciglio e sulla parte centrale della fronte. Anche la capigliatura, composta di ciocche molto articolate rifinite a freddo, era contrassegnata in alcuni punti, dalla perdita del modellato superficiale. Sul lato esterno delle guance, tra gli zigomi e le orecchie, erano presenti massicce incrostazioni costituite da madrepore coralline. La spalla destra era coperta da strati di concrezioni siliceo calcaree piuttosto omogenei di spessore tra i 4 e i 5 mm. Tali depositi costituiti da sabbia mista ai resti dell’esoscheletro calcareo di organismi marini in diverse fasi di crescita, formavano una fitta rete aderente alla patina sottostante. Queste concrezioni erano presenti anche sulla schiena, ad eccezione della zona corrispondente al solco della colonna vertebrale diversificata da una colorazione verde brillante. In corrispondenza di un foro ubicato nella regione lombare della colonna vertebrale era possibile rilevare la stratigrafia della corrosione e i resti di una spessa saldatura. La stessa tipologia di corrosione, strati metallici inframmezzati da prodotti di corrosione polverulenti, c.d. corrosione a sandwich, qualificava, in sezione, il contorno di una grande lacuna sulla scapola sinistra a conferma della precaria condizione di conservazione dell’opera. All’altezza del pettorale sinistro esigue zone con patina di colore verde intenso si alternavano ad aree di colore verde chiaro, di consistenza polverulenta, in corrispondenza  di un grande assottigliamento dello spessore metallico. La spalla sinistra, era attraversata da una lesione che, dipartendo dal bordo di frattura del braccio in direzione del collo, raggiunge una grande frattura che parte dalla nuca, rendendo molto fragile la parte. La gamba sinistra, segnata da un elevato degrado costituito da atacamite, contraddistinto da grandi aree incoerenti prive della superficie originaria, era stata trovata separata dal corpo.