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Il Satiro Danzante di Mazara del Vallo

progetto di ricerca

 

Una serie di dispositivi sono stati ideati per garantire la stabilità del Satiro durante l’intervento di restauro, nelle fasi di movimentazione e di trasferimento e, infine nell’esposizione museale.

Dispositivo di movimentazione

Quando il Satiro ha raggiunto l’Istituto per essere sottoposto al restauro conservativo, la realizzazione di un adeguato dispositivo di movimentazione (essendo esso privo delle gambe e della base originaria) ha facilitato l’intervento dei restauratori. Si trattava di una struttura che permetteva di praticare le operazioni richieste senza che fosse necessaria una manipolazione della statua per modificarne l’assetto. È stato costruito uno speciale supporto mobile costituito da un telaio metallico composto da due semi-cilindri accoppiati. Questi avvolgevano il Satiro, che era tenuto in posizione da peducci telescopici, e, ruotando sul proprio asse, consentivano di modificare a piacimento la posizione della statua. Raggiunta la posizione voluta, si smontava uno dei due elementi e si procedeva con il lavoro, evitando al manufatto qualsiasi trauma derivante dagli spostamenti e dai cambiamenti di posizione che l’intervento di restauro comportava. Lo strumento di lavoro è stato pensato nel rispetto della complessa torsione anatomica della scultura ed ha consentito la possibilità di ruotare di 360° l’opera da restaurare, con sicuri vincoli d’arresto.

Dispositivo di sostegno verticale interno

La mancanza della gamba portante ha reso necessaria la realizzazione di una struttura interna di supporto per consentire l’esposizione della statua. La statua raggiunge un peso complessivo di 108 kg (96 il corpo, 12 la gamba staccata), mentre lo spessore medio delle pareti metalliche è di circa 6/7 mm. È stato stimato che il peso dell’intero sistema gravante sulla base doveva essere di circa 140 kg e il supporto è stato concepito in modo da distribuire i carichi in maniera equilibrata. All’interno della statua è stata collocata una struttura di sostegno in acciaio, costituita da un’asta verticale, fulcrante a terra su un supporto sferico che ne permetteva un’eventuale inclinazione di 5° con una rotazione di 360°. In alto, una traversa di raccordo sagomata sull’impronta del collo e parte delle spalle, fungeva da sostegno, mentre una coppia di raggiere telescopiche di quattro aste ciascuna, inserite all’altezza del torace, ne permetteva il bilanciamento. Per la gamba è stata progettata una struttura espandibile collegata all’asta centrale, interna al polpaccio e collegata con una serie di snodi cardanici in corrispondenza del ginocchio e fissata con un elemento a vite per poter regolare la distanza della frattura in maniera esatta. In occasione dell’esposizione del Satiro ad Aichi in Giappone, nel 2005,  questa struttura è stata in parte modificata e alleggerita dai Tecnici del laboratorio di Fisica dell’ISCR (Vedi paragrafo La struttura interna).

Basamento Antisismico

Per l’esposizione, del Satiro è stata progettata e realizzata, a cura di Europa Metalli S.p.A. - Gruppo SMI (ora KME Italy S.p.A.) e Ansaldo Ricerche S.r.l.,  una piattaforma antisismica alla quale vincolare la statua tramite la struttura di sostegno; alla stessa piattaforma poteva  essere vincolata una vetrina per mantenere il reperto in un ambiente a condizioni microclimatiche controllate (non realizzata). Il basamento consta di una struttura scatolare rigida la cui estremità inferiore è solidale all’insieme tramite l’interposizione di un sistema di isolatori multistadio in gomma naturale armata, ad elevato smorzamento (HDLRB, High Damping Laminated Rubber Bearing). Alla piastra superiore è vincolato il Satiro tramite la struttura di sostegno. Gli isolatori, prodotti da Alga S.p.A, sono stati oggetto di numerose campagne sperimentali per quanto concerne i fenomeni di invecchiamento, il comportamento a diverse temperature e le sollecitazioni sismiche. Questi presentano il vantaggio di mantenere caratteristiche stabili nel tempo a fronte di un elevato numero di cicli di sollecitazione, di essere autocentrati e di non richiedere manutenzione data l’assenza di organi meccanici.

Dispositivi di trasporto e di sostegno per l’esposizione in Giappone

Nel febbraio 2005, il Satiro è stato inviato in Giappone al Tokyo National Museum, e, successivamente, ad Aichi (Nagoya) per costituire il fulcro del padiglione Italia presso l’Esposizione Universale 2005. L’Istituto realizzò, allora, due nuovi presìdi di sicurezza per rispondere espressamente ai rischi del trasporto e dell’esposizione in un Paese ad alta sismicità. Il progetto esecutivo, che si era avvalso di tecniche e di materiali innovativi, è stato facilitato dalla esecuzione di repliche della statua in scala 1:1, realizzate attraverso lavorazioni di rapid prototyping, dal modello digitale 3D.

Il guscio esterno

Si tratta di una struttura esterna (una sorta di giubbetto antiproiettile in fibra di carbonio e kevlar che proteggeva la statua dagli eventuali rischi connessi al trasporto e alla movimentazione), costituita da un sistema a guscio rigido, all’interno del quale è stato accolto il Satiro. Il giubbetto pesava 3,4 kg e poteva sostenere un carico pari a 1500 kg. Era composto da elementi dotati di dispositivi per il bloccaggio delle parti componenti, che unite formavano il guscio. Inoltre sono state realizzate maniglie per movimentare il Satiro, una volta collocato all’interno del guscio, in totale sicurezza. Un idoneo materiale ammortizzante è stato interposto tra il guscio e la statua. Questo apparato è stato anche la culla che ospitò la statua nell’avveniristica cassa lignea anti-shock, all’interno della quale viaggiò su diversi vettori. 

La struttura interna

Per l’esposizione è stata approntata un’armatura interna con la funzione primaria di distribuire il carico statico su una superficie sufficientemente estesa, allo scopo di evitare la concentrazione di sforzi nelle zone di accoppiamento tra il getto di fusione e l’asta principale che permetteva alla statua di rimanere in posizione verticale. Questa armatura interna, permanente, realizzata in fibra di carbonio, kevlar e raccordi di titanio, ha limitato al minimo la manipolazione della statua in fase di allestimento. L’innesto dell’asta di sostegno, durante le diverse fasi di montaggio e smontaggio dell’opera che si sono susseguite nel corso della sua trasferta giapponese, non ha comportato nessun intervento meccanico all’interno del manufatto. Funzione aggiuntiva della nuova struttura interna è quella di poter agire in modo sicuro, ma anche agevole e rapido, tutte le volte che  dovesse presentarsi la necessità di operazioni connesse con gli spostamenti ed il trasporto.

Per informazioni sul trasporto del Satiro in Giappone vedi la pagina del MiBACT

Ha fatto parte del gruppo di lavoro ISCR per il progetto di ricerca:

Giorgio Accardo

Collaborazioni esterne

Università di Roma “La Sapienza” (Dipartimento di Meccanica e Aeronautica): Giovanni Santucci (verifiche)

Ditte

Studio Tecnico Raselli: Giorgio Raselli (progetto)
Costruzioni Meccaniche Bonifazi (costruzione)
Europa Metalli S.p.A. - Gruppo SMI (costruzione e finanziamento): Armando Sbrana
Ansaldo Ricerche S.r.l. (progettazione): Claudio Mazzieri