• home
  • Restauri - Restauri conclusi

Prima bandiera dell'Arma dei Carabinieri

tecniche di esecuzione

Il tricolore è un manufatto riferibile alla tipologia della bandiera del Regno d’Italia (1861-1946): un quadrato di seta di 99 centimetri formato da tre teli (originariamente giunti con cuciture a mano) e al centro su campo bianco lo stemma sabaudo bordato in blu e sormontato dalla corona [1]. Un fiocco di seta blu con frange d’argento e un cordoncino in filato d’argento terminante con due nappe sono legati all’asta lignea rivestita di velluto turchese. Il puntale è di bronzo dorato ed è inserito all’estremità superiore. Sulle quattro facce sono incise le date e le campagne per cui la bandiera ha ricevuto le onorificenze: infatti, fino al 1946 (anno in cui è stata dismessa e sostituita da una nuova), è stata insignita di medaglie d’oro, d’argento, di bronzo e croci di guerra al valor militare a testimonianza delle valenti azioni condotte durante la Grande Guerra e le campagne d’Africa. Nell’esposizione attuale, il medagliere fissato all’asta è una copia dell’originale perché, come prassi, le onorificenze ricevute sono sempre translate sulla bandiera in uso. Attualmente le misure della bandiera sono di 93 centimetri di altezza e di 70 di larghezza, dato che è mancante completamente il telo rosso. Il fiocco misura 63 centimetri di lunghezza e 9 in larghezza.

Sul drappo - originariamente composto dai tre teli verde, bianco e rosso, con applicazione a mano, su entrambe le facce dello scudo e della corona - si sovrappogono le scarse evidenze del confezionamento originario (forse eseguito manualmente come vediamo in due accurate cuciture che attraversano la parte centrale del bianco e nei lacerti di tessuto verde del lato inferitura) e quelle di tutti gli interventi successivi, realizzati in parte a macchina in parte a mano, con lo scopo di rendere ancora utilizzabile la bandiera. Il nastro è confezionato con un unico pezzo di tessuto cucito a macchina (cuciture visibili sul perimetro e per l'applicazione delle frange). I tessuti utilizzati sono di seta: taffetas con effetto gros, nei colori verde,avorio e rosso usato per il drappo e rosso scuro, blu, giallo per lo scudo sabaudo, blu violaceo per il nastro. I tessuti sono prodotti con un telaio meccanico. Sul telo centrale è posto lo scudo che è eseguito a ricamo ad applicazione con una sovrapposizione di elementi: su un tessuto chiaro sono applicati quattro quadrati rossi che definiscono, a risparmio, la croce centrale; il bordo blu definisce lo scudo. La corona reale gemmata sovrasta lo scudo Savoia: a ricamo policromo, nelle sfumature dal giallo al marrone, è eseguita a punto pieno su tessuto di seta giallo. Il fiocco blu è ornato con le tradizionali frange in filati metallici, che sono applicate a macchina alle estremità e hanno un’altezza di 7 cm.

 


[1]La raffigurazione è in linea con i precetti del Regio decreto del 1890. Titoli e Stemmi della Famiglia Reale  [...] Art. 43  Le Corone della Reale famiglia hanno tutte la stessa base d'un cerchio d'oro coi margini cordonati, fregiato con otto grossi zaffiri (cinque visibili) attorniati ciascuno da dodici gemme cioè: quattro diamanti alternati con altrettanti rubini ed altrettanti smeraldi: i zaffiri sono divisi da otto nodi di Savoia (quattro visibili) d 'oro a sbalzo. Il cerchio è sormontato da quattro foglie d'acanto d'oro (tre visibili) caricate, in cuore, d'una perla; separate da quattro crocette di Savoia (due visibili) smaltate di rosa e ripiene di bianco, pomate con quattro perle ed accostate, ciascuna, da due perle collocate sopra una piccola punta; il tutto movente dal margine superiore del cerchio. [...] Art. 45  La Corona Reale di Savoia è chiusa da otto vette d'oro (cinque visibili) moventi dalle foglie e dalle crocette, riunite, con doppia curvatura, sulla sommità, fregiate all'esterno da grosse perle decrescenti dal centro, e sostenenti un globo d'oro cerchiato, cimato come Capo e Generale Gran Maestro dell'Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro, da una crocetta d'oro, trifogliata, movente dalla sommità del globo. [...]