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Il Mitra tauroctono dalla Civita di Tarquinia

indagini scientifiche

Le osservazioni puntuali al microscopio digitale portatile Dino Lite a 20x/50x/200x ingrandimenti, eseguite su tutta la superficie con particolare attenzione alle zone in sottosquadro, hanno permesso di escludere la presenza di tracce di policromia originale. Tramite l’esame microscopico è stato anche possibile comprendere la natura carbonatico-terrosa delle incrostazioni.

La morfologia degli ossidi di ferro presenti nelle aree descritte, analizzate anche con XRF, ne ha consentito l’attribuzione a ossidi minerali, dovuti al contatto con materiali ferrosi ossidati presenti nel terreno. Ciò ne escludeva la pertinenza a uno strato intenzionale policromo.

Per limitare le analisi distruttive è stato effettuato un solo prelievo del marmo per analisi isotopiche finalizzate all’individuazione delle cave di provenienza. L’indagine è stata effettuata in collaborazione con i laboratori del CNR. Proprio per la limitatezza del campione l’esito dell’indagine ha permesso soltanto di circoscrivere la provenienza alla zona microasiatica, senza poter individuare con maggiore precisione la localizzazione delle cave.