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Dalla Cappella d'oro all'ISCR. Le tavole del polittico di Santa Sabina di Antonio Vivarini sottoposte ad un delicato intervento di restauro.

Data: 16/12/2013

Una trasferta "romana" per le sei tavole appartenenti al monumentale polittico di Santa Sabina della chiesa di San Zaccaria a Venezia. Un sistema di protezione consentirà di rallentare gli effetti negativi delle variazioni termo-igrometriche.

L’Istituto ha accolto il 6 dicembre scorso presso il laboratorio di restauro dei dipinti su tavola le preziose opere che compongono il polittico di santa Sabina realizzato nel 1443 da Antonio Vivarini e Giovanni d’Alemagna. Il polittico fa parte dello straordinario complesso pittorico e scultoreo della cappella di San Tarasio (all’interno della chiesa di San Zaccaria) straordinaria realizzazione  che marca il passaggio dal linguaggio figurativo del Gotico Fiorito a quello del Rinascimento. La magnificenza dell’intero complesso della chiesa di San Zaccaria e le sue trasformazioni strutturali sono del resto strettamente legate alla storia di Venezia e al ruolo sociale e politico delle monache benedettine di clausura le quali, provenendo dalle più rinomate famiglie patrizie della città, intrattenevano rapporti con le più alte autorità sia della Repubblica veneziana che di altri stati confinanti.

La cappella, che ospitava oltre a questo altri due polittici, sempre di Vivarini e Giovanni d’Alemagna, e affreschi di Andrea del Castagno e Francesco da Faenza, aveva meritato l’appellativo dei contemporanei di Cappella d’oro.

Il polittico è composto da sei tavole suddivise in due registri; in quello inferiore sono raffigurati a figura intera  i santi Gerolamo, Sabina e Lizerio, mentre in quello superiore sono rappresentate, effigiate a mezzo busto, le sante Margherita ed Agata e, al centro, un angelo  recante un cartiglio con l’iscrizione ”Hic sanguis Christi” .

Il restauro delle sei tavole si è reso necessario, in particolare, per le condizioni degli strati pittorici; preparazione e pellicola pittorica sono infatti interessati da una serie di sollevamenti, piccole cadute di colore e ritocchi alterati. Uno strato di vernice ossidata inoltre ricopre in modo non uniforme l’intera superficie dipinta. L’intervento si articolerà secondo i criteri che contraddistinguono le metodologie dell’Iscr.

Un aspetto di particolare interesse di questo progetto sarà lo studio e la realizzazione di un originale sistema di protezione del retro dei dipinti che consenta di rallentare gli effetti negativi delle variazioni termoigrometriche durante le operazioni di restauro.