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Un'accoglienza festosa per la restituzione della Madonna di Ussita
Data: 04/07/2019
Ritorna nella comunità di appartenenza la Madonna "della Rosa". Nella presentazione a Camerino del 27 giugno scorso grande soddisfazione per il rientro di un'opera simbolo della ricostruzione. Presenti il Direttore Ficacci e i tecnici ISCR
A circa tre anni dagli eventi sismici del Centro Italia molte sono le opere danneggiate che, dopo il restauro, hanno intrapreso il viaggio di ritorno verso i luoghi di origine. Tra queste la Madonna col Bambino (detta anche la Madonna della Rosa), scultura in terracotta dipinta proveniente dalla chiesetta di San Placido presso Ussita, che dopo un luogo lavoro di restauro presso l’ISCR ha festeggiato il suo rientro nelle Marche lo scorso 27 giugno.
Accolta nella chiesa del Seminario di Camerino (dove sarà esposta fino all’auspicata riconsegna alla comunità di San Placido), la piccola scultura è assurta a simbolo del saldo legame tra popolazione e patrimonio storico e della tenacia nel perseguire la rinascita di questo patrimonio, carico di valenze affettive e di devozione.
La riconsegna della Madonna della rosa è stata salutata nel corso nella presentazione presso la chiesa del Seminario, oltre che dalle autorità locali, da tutti i funzionari e tecnici della Diocesi, del MiBAC e dai Carabinieri del Comando TPC che hanno partecipato a vario titolo al lavoro di recupero. Un recupero laborioso avviato grazie alla segnalazione del brigadiere Mario Carloni, che nota il volto della Madonna tra le macerie della chiesetta, e proseguito con il coinvolgimento del colonnello Carmelo Grasso, del Comando CC TPC di Ancona, di Pierluigi Moriconi, funzionario della Soprintendenza Marche, e di Luca Maria Cristini, funzionario della Diocesi di Camerino. 350 pezzi recuperati (circa l’85 % del totale) vengono avviati alla Mole Vanvitelliana di Ancona, divenuta deposito delle opere marchigiane danneggiate dal terremoto. L’ISCR si offre di prendersi cura della scultura in frammenti e si avvia l’intervento di restauro.
Dopo una prima fase di assemblaggio dei frammenti i restauratori si rendono conto che quanto recuperato non è sufficiente alla ricostruzione dell’opera e l’ISCR sollecitata una nuova campagna di ricerca; questa ha permesso di acquisire altri frammenti (circa il 13%) tra cui quelli del naso, della bocca e di alcune dita, tutti elementi indispensabile ad una efficace restituzione della scultura.
Dalle prime fasi del 2016 fino all’integrazione delle piccole lacune ancora presenti operata nella primavera 2019, il lavoro corale dell’ISCR (undici i tecnici coinvolti, tra storici dell’arte, restauratori, esperti scientifici, oltre agli allievi della SAF e a restauratori esterni all’Istituto) ha restituito la piena leggibilità e funzionalità all’opera. Inoltre un “sistema supporto” progettato e realizzato ad hoc, consentirà l'esposizione in sicurezza dell'opera sostenendola e vincolandola, in modo reversibile, ad uno speciale basamento antivibrante.
La Madonna della rosa ha lasciato l’Istituto il 24 giugno, ma un’ultimissima fase dell’intervento è stata eseguita proprio durante la presentazione, ovvero la ricollocazione delle corone in metallo e tessuto (restaurato dal Laboratorio manufatti tessili), elementi “spuri” realizzati nel Settecento (l’opera invece è stata datata al 16° secolo), ma ormai consolidati nella loro presenza sulla scultura.
Per un dettagliato resoconto della presentazione del 27 giugno vedi la notizia pubblicata da Cronachemaceratesi.it
Vedi anche la precedente notizia
Nella foto grande in alto: riprese fotografiche da parte del pubblico dopo la ricollocazione delle corone, 27 giugno 2019
Accanto al testo: il gruppo ISCR presente a Camerino, da sinistra il Direttore ISCR Luigi Ficacci, Angela Rorro, Manuela Zarbà, Martina Patriarca, Elisabetta Sonnino, Francesca Capanna e Adriano Casagrande
In homepage: la Madonna della rosa nella sua attuale collocazione all’interno della chiesa del Seminario di Camerino (MC)
Gruppo di lavoro ISCR
Direttori ISCR: Gisella Capponi; Luigi Ficacci
Direzione Scuola di Alta Formazione di Roma: Francesca Capanna
Angelandreina Rorro, storico dell’arte, progettista e direttore dei lavori
Bianca Fossà, restauratore, progettista e direttore operativo
Adriano Casagrande, restauratore, progettista e direttore operativo
Marisol Valenzuela, restauratore, progettista e direttore operativo degli interventi conservativi per i rivestimenti policromi
Manuela Zarbà, restauratore, progettista e direttore operativo per gli interventi conservativi degli apparati decorativi
Edoardo Loliva, documentazione fotografica
Roberto Ciabattoni, progettista per le indagini scientifiche e del supporto
Mara Bucci, documentazione grafica
Lucia Conti, indagini biologiche
Giancarlo Sidoti, indagini chimiche
Giovanni Carelli, assistenza tecnica e logistica
Studenti I anno PFP4 SAF - ROMA: Andrea Loperfido, Clarissa Pilato, Carla Torrisi,
Restauratori esterni: Elisabetta Sonnino, Martina Patriarca, Barbara Santoro