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Cortigiana con parasole di Kawanabe Kyosai, Castello ducale di Agliè

intervento di restauro

Obiettivo dell’intervento è stato rimuovere le cause del degrado, mantenendo il montaggio storico del dipinto. Il progetto di restauro è stato pertanto particolarmente complesso, dal momento che le cause maggiori del degrado erano insite nell’assemblaggio stesso del manufatto e nei materiali che erano stati impiegati per realizzarlo.

Dopo l’esecuzione della documentazione grafica e fotografica, nonché delle analisi biologiche e chimiche non distruttive per l’identificazione della composizione fibrosa delle carte, dei pigmenti e degli adesivi impiegati, si è proceduto allo smontaggio delle bacchette lignee e delle carte di bordura. Queste ultime, considerata l’estrema fragilità, sono state preliminarmente protette con velo giapponese e temporaneamente distaccate.

Terminata la pulitura del particellato incoerente dalla superficie dal dipinto, si poneva il problema della rimozione della tela dal supporto cartaceo originale, per sostituirla con una controfondatura in carta giapponese, maggiormente idonea. Gli innumerevoli test svolti hanno evidenziato, tuttavia, l’impossibilità di toglierla da un supporto cartaceo tanto fragile e consunto senza provocare danni al dipinto. Pertanto, si è deciso di mantenere la tela che, fungendo da sostegno, ha permesso di eseguire una pulitura profonda del manufatto attraverso il posizionamento su fogli di carta assorbente bagnata con acqua deionizzata, che per capillarità ha sciolto i prodotti solubili di degrado, attenuando considerevolmente gore e macchie che deturpavano il dipinto. Con lo stesso metodo sono state trattate le carte della bordura.

Il dipinto, con il suo supporto in tela, è stato quindi controfondato utilizzando una carta giapponese alcalinizzata, di particolare morbidezza, dopo aver protetto le aree dipinte con pigmento rosso con Cyclododecano. Anche le carte di bordura sono state controfondate con carta giapponese, in modo da non farle aderire direttamente sulla carta di supporto originale nel momento della ricostituzione del montaggio. Tutte le lacune sono state risarcite con carte giapponesi di adeguato spessore, preliminarmente tinte in leggero sottotono. Al termine, le bordure controfondate sono state fatte riaderire al perimetro del dipinto.

Dovendo riproporre il montaggio originale, sono state realizzate due nuove bacchette delle identiche dimensioni e foggia di quelle originali, utilizzando legno di balsa, molto leggero e pertanto meno nocivo per la conservazione del dipinto. Le bacchette sono state quindi rivestite di carta giapponese lungo la sezione posteriore ed incollate alla carta di foderatura eccedente dalle estremità superiore ed inferiore.

Infine, è stata predisposta una scatola di materiale idoneo alla conservazione, provvista di alloggiamenti per le bacchette lignee, in modo da impedire movimenti indesiderati del manufatto durante la movimentazione.

Per l’esposizione del dipinto, data la sua sensibilità alle condizioni ambientali, si è scelto un contenitore conservativo che mantiene il microclima stabile, grazie alla sua buona tenuta ed al materiale “tampone” inserito per stabilizzare le possibili variazioni dell’umidità relativa interna. Questo contenitore, tecnicamente climaframe, può essere utilizzato anche in caso di trasporto dell’opera senza la necessità di estrarla, evitando così, a questo fragile manufatto, manipolazioni e variazioni delle condizioni microclimatiche.