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Le asce in rame di Batrawy

stato di conservazione e interventi precedenti

           Fin dalle prime osservazioni visive, le asce presentavano entrambe le superfici integralmente interessate da prodotti di corrosione ricoperti da uno strato irregolare di terriccio sabbioso. Su tutte era facilmente riconoscibile il lato a contatto con il terreno  da quello superiore. Infatti nel primo caso il terriccio si distribuiva in modo non uniforme, alternandosi aree di maggiore spessore e concentrazione a aree di minima presenza, con impatto evidente anche sulla morfologia dei prodotti di corrosione piuttosto irregolari.
In particolare il lato rivolto al terreno dell’ascia KB.130 presentava poche zone interessate da terriccio e vaste aree con prodotti di corrosione  a vista di colore verde smeraldo, talvolta deformanti. Solo pochi punti presentano invece una corrosione sottile, morfologia uniforme, colore bruno nero opaco.  Inoltre si è notata l’impronta di una fibra vegetale localizzata in prossimità della coda.
Anche l’ascia KB.131 presentava sul lato a contatto con il terreno le impronte di lunghe fibre vegetali che apparivano tutte orientate in diagonale rispetto all’asse del reperto. Il colore verde dei prodotti di corrosione appariva poco più scuro di quello riconosciuto sull’ascia KB.130, mentre sono state osservate due piccole zone ben diverse dalla restante superficie. L’una aveva aspetto rilevato e colore verde smeraldo, così chiaro da suggerire presenza di cloruri di rame e corrosione attiva, l’altra è una piccola zona, di forma grossomodo circolare, ottenuta dal distacco dello strato di corrosione di colore verde, caratterizzata da colore rosso magenta (cuprite) e presenza di cristalli ben evidenti e lucenti. Ulteriori osservazioni hanno interessato il foro per il fissaggio del manico, la cui forma quadrangolare sarebbe stata compresa solo in fase di pulitura. In questa fase preliminare è stato notato che il suo perimetro risulta incavato sul lato B e rilevato sul lato A.
L’ascia KB.132 presentava il terriccio distribuito in particolare nella metà dal centro al filo. L’altra metà, dal centro al tallone, presentava la corrosione rilevata di colore verde smeraldo su uno strato sottile e uniforme, di colore nero e aspetto opaco, già osservato sulla KB.130.
L’ascia KB.133 appariva nel peggior stato di conservazione. Infatti l’intera zona del filo, su entrambi i lati, presentava una corrosione di colore verde chiaro e aspetto polveroso. Inoltre è stata osservata una lunga fessura che percorre il filo e tende a separare la metà inferiore da quella superiore. Anche il profilo del manufatto è ben diverso da quello delle altre due della stessa tipologia. Non si notano le estremità appuntite del ventaglio e risulta complesso comprendere quanto la forma, così poco definita, sia da attribuire alla intensa corrosione, che ha prodotto la perdita di materiale, o piuttosto ad una lavorazione iniziale del reperto, rimasto incompiuto.
Osservando le patine allo stereo microscopio, infine, sono stati  rintracciati numerosi punti di prodotti di corrosione di colore nero, sovrammessi direttamente alla cuprite, che sono stati ricondotti all’incendio che ha interessato il palazzo.